1° giugno data prevista per la riapertura degli impianti sportivi

Il Governo sembra abbia finalmente deciso quando potranno riaprire palestre e piscine. Le date della ripartenza sono contenute nella bozza del nuovo decreto-legge che entrerà in vigore da oggi 26 aprile fino al 31 luglio 2021, e si legge:
“A decorrere dal 15 maggio 2021 in zona gialla sono consentite le attività di piscine all’aperto in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico. A decorrere dal 1° giugno 2021 in zona gialla sono consentite le attività di palestre in conformità ai protocolli e alle linee guida adottati dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome sulla base dei criteri definiti dal Comitato tecnico-scientifico. A decorrere dal 26 aprile 2021, in zona gialla, nel rispetto delle linee guida vigenti, è consentito lo svolgimento all’aperto di qualsiasi attività sportiva anche di squadra e di contatto. È comunque interdetto l’uso di spogliatoi se non diversamente stabilito dai provvedimenti di cui all’articolo 2 del decreto-legge n. 19 del 2020”.
Quindi ci stiamo avvicinando ad un qualcosa che somiglia alla “normalità”, anche se ovvio e scontato dire che questo cambierà poco per i direttori e proprietari di impianti sportivi, in quanto la stagione sportiva è totalmente compromessa. Questi ultimi due anni sono stati duri per molti settori economici in tutto il pianeta, e lo Sport è sicuramente fra le categorie più colpite, il 60% di queste attività non riuscirà più a ripartire.
Il presidente ASI Claudio Barbaro ha dichiarato :” Oramai di sport non si parla nemmeno più, … senza considerare che la pratica sportiva abbatte sensibilmente il rischio di malattie e che palestre le piscine e le scuole di danza etc etc non sono veicolo di contagio….. nessuno sottovaluta la pandemia ma se proprio non si riesce a trovare il modo di riaprire è urgente che i ristori siano adeguati e tempestivie non l’elemosina elargita fino ad ora”. Parole pesanti ma danno uno spaccato reale sullo mondo dello sport e dei lavoratori sportivi che sono ridotti allo stremo delle forze.