Coronavirus: Primo lunedì senza danza in tutta la penisola

Si è appena concluso il primo giorno dopo il decreto del presidente del consiglio dei ministri (Giuseppe Conte) che aveva chiuso tra le varie attività, anche le scuole di ballo. A tale Decreto si aggiungevano anche i decreti regionali che chiudevano completamente anche piscine e palestre.
Un atmosfera surreale, non solo per i ballerini ed i maestri ma per molte altre categorie. Sia per chi è “costretto” ad andare al lavoro che per chi è costretto a rimanere a casa. I supermercati che sono stati per lo più deserti durante la giornata si sono di colpo riempiti in serata mentre il presidente del consiglio emanava un nuovo decreto che sostanzialmente fa “rimanere a casa” la quasi totalità delle persone.
Durante la giornata sui social abbiamo visto molte foto, tristi, delle scuole chiuse, le petizioni dei maestri di ballo per salvaguardare il proprio lavoro. Come questa petizione che vuole aiutare i professionisti di settore.Oppure questa petizione per i lavoratori dello spettacolo o quest’altra per la danza toscana.
Nel Frattempo ieri sera il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull’intero territorio nazionale.
Il provvedimento estende le misure di cui all’art. 1 del Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. È inoltre vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. In ultimo, è modificata la lettera d dell’art.1 del Dpcm 8 marzo 2020 relativa agli eventi e manifestazioni sportive.
Tali disposizioni producono effetto dalla data del 10 marzo 2020 e sono efficaci fino al 3 aprile 2020.
In questo grave clima per la nostra nazione non possiamo fare altro che invitare i nostri lettori a RIMANERE A CASA, l’unico modo per ballare è farlo dentro le vostre abitazioni, ma in special modo rimanendo a casa si contribuirà a contenere il nuovo Coronavirus.
#Iorestoacasa è il momento di essere responsabili e risollevarci da questa crisi sanitaria e molto presto anche economica.