In rilievonotizie flash

Decreto “Cura Italia” ecco gli aiuti per le scuole di danza

Si prospettano tempi duri per il settore danza

 
Ecco il link al DL Cura italia pubblicato questa mattina sulla Gazzetta Ufficiale.
 
Da quando è scoppiata l’emergenza Coronavirus e sono scattate le misure di prevenzione al COVID-19 che ormai tutti noi conosciamo (Leggi: scuole di ballo chiuse per “virus”) Abbiamo voluto mantenere la calma e la positività. Migliaia di scuole di ballo e ballerini si sono adeguati al decreto tenendo chiuse le strutture e molto spesso allenandosi da casa con lezioni online, facendo uno sforzo ammirevole.
 
Attendevamo tutti il decreto Cura Italia che in 72 pagine è stato pubblicato oggi in gazzetta ufficiale. Come avevamo denunciato nel nostro articolo Coronavirus: 50% delle scuole di Danza e Ballo rischiano il fallimento, il settore DANZA in Italia è molto articolato ed eterogeneo.
 
Esistono scuole prettamente di danza sportiva, così come scuole che fanno maggiormente danze accademiche per bambini, oppure musical, o altre discipline artistiche. Queste ultime hanno un orario di lavoro legato fortemente alla scuola dell’obbligo perché i bimbi piccoli si abituano a determinati orari.
 
Molto spesso le scuole di danza assumano forma giuridica di ASD o SSD ma non solo alcune volte possono essere “ditte” vere e proprie (anche se succede raramente), oppure maestri freelance (con partita iva oppure come collaboratori sportivi).
 
Conoscendo tutta la rete di differenti livelli di scuole in italia, Non siamo soddisfatti di questo decreto CURA ITALIA perchè non CURA la DANZA nel modo in cui a noi necessita.
 
L’indennità di 600€ una tantum sarà erogata per i collaboratori sportivi, che NON percepiscono altro reddito. 
Questo è il primo punto che molti di voi ci hanno fatto notare in queste ore.
 
Inoltre la maggioranza delle associazioni sportive dilettantistiche o società sportive dilettantistiche di DANZA hanno la propria sede in locali o capannoni con contratto di affitto o di mutuo stipulato presso privati. E questi canoni di locazione non sono salvaguardati dal decreto.
 
“Si precisa che questa insensibilità verso il mondo della danza non è una mancanza solo dell’attuale Governo, è un susseguirsi vuoto istituzionale nella regolamentazione del settore danza che per convenienza è stato sempre associato alle regole del mondo sportivo ma che in realtà non sempre può essere equiparato agli altri sport.”
 
Infatti alcuni presidenti di EPS sono soddisfatti del decreto, altri lo sono meno. Il presidente Fids Michele Barbone è rimasto neutrale, ma il popolo della danza non è per nulla tutelato da tale decreto.
 
Gli unici a poter tirare un piccolo respiro di sollievo, sono coloro che insegnano presso strutture come collaboratori, senza essere amministratori o concorrere nella gestione dei locali.
 
A tutto questo scenario apocalittico c’è da aggiungere, che la danza crea occupazione indirettamente per una lunga serie di lavoratori, artigiani e professionisti, che rischiano di perdere tutto. Basti pensare all’abbigliamento tecnico, le calzature, i lavoratori tecnici degli spettacoli, per palchi e musiche.
 
L’economia che gira intorno alla danza non si ferma quindi al “compenso sportivo”, c’è da calcolare il compenso di personale delle pulizie, dirigenti, direttori artistici, costi per viaggi, punti ristoro nelle strutture, balere, teatri, ecc..
 
Per quanto riguarda le misure concrete, gli interessati possono verificare e valutare sul sito di sport e salute S.P.A. se hanno i requisiti necessari per ottenere l’indennità. Ecco di seguito un riepilogo.
 
L’attuale decreto, assicura un’Indennità per Collaboratori Sportivi (art. 96): è riconosciuta da Sport e Salute S.p.A., nel limite massimo di 50 milioni di euro per l’anno 2020, anche in relazione ai rapporti di cui all’art. 67, comma 1, lettera m. del TUIR, un emolumento di euro 600,00, una tantum, che non concorrerà, dunque, alla formazione del reddito.

Per presentare le domande occorrerà attendere apposito Decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze da adottarsi entro 15 giorni dall’entrata in vigore del Decreto Cura Italia”

Ovviamente ci auguriamo che tutto ciò finisca presto, siamo vicini alle persone che in questo momento sono in difficoltà, e che hanno perso i propri cari, direttamente o indirettamente per colpa di questa Pandemia.

Sappiamo che i maestri di danza e ballo, i titolari di scuole di danza si rimboccheranno le maniche (come sempre). Appena tutto questo sarà finito si immergeranno nuovamente a capofitto nelle loro scuole per far ballare l’italia, diffondere arte, divertimento e benessere. InfoDANZA è al vostro fianco, voi seguiteci per ulteriori sviluppi di cui continueremo a tenervi informati.

vedi di più

Articoli Correlati

Lascia il tuo commento!

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Pulsante per tornare all'inizio