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Impatto economico: Quali sono le scuole di danza più a rischio

Molti hanno letto con scetticismo il nostro articolo Coronavirus: 50% delle scuole di Danza e Ballo rischiano il fallimento, ma con l’uscita del decreto Decreto “Cura Italia” ecco gli aiuti per le scuole di danza ci si è presto resi conto che lo scenario è molto pericoloso per molte scuole.

La domanda che ci è stata posta è perchè il 50% ? Perchè le statali sono più aiutate?

No, andiamo a fare chiarezza. Ogni scuola ha una storia diversa e una struttura organizzativa diversa. Alcune scuole sono in palestre comunali o statali, alle quali viene sospeso l’affitto fino a giugno ma NON annullato.

Di solito i canoni di locazione di palestre o locali comunali/statali, sono già di per sè molto bassi quindi non vi sono particolari rischi per queste tipologie di associazioni/scuole.

Poi esistono le così dette scuole private. Queste variano, perchè esistono locali piccoli di 200mq, che vengono mantenuti e ristrutturati a carico dei soci, o del proprietario, che molto spesso coincide con il maestro stesso. Poi esistono anche scuole molto più grandi fino a 1000mq, con annessi anche altri tipologie di servizi, quali palestra, sauna, centro estetico, ecc… tali strutture prevedono o hanno previsto canoni di locazione molto alti, e investimenti con capitali propri o capitali di terzi.

Esistono scuole itineranti senza una sede fissa che pagano l’affitto ad ore, in vari locali in giro per la città. Questa soluzione in casi del genere si rivela strategica perchè, i titolari non hanno rischiato di tasca propria per restaurare e aprire un locale, e non vengono colpiti da grossi oneri, tranne ovviamente il mancato guadagno dovuto ai corsi fermi.

Esistono scuole di danza strettamente legata alla compagnia di cui fanno parte, che si sostiene grazie agli ingaggi teatrali.

Metà delle scuole di danza in italia è maggiormente in pericolo, perchè la propria struttura, le proprie spese, i propri investimenti sono più rischiosi oppure perchè la tipologia di clientela è differente.

Ecco di seguito un elenco di motivazioni.

  1. Le scuole di ballo che hanno per lo più clientela (o associati) di età scolare e prescolare fino alla prima media. Tali scuole di ballo sono molto dipendenti dal fatto che i loro allievi frequentano di pari passo con la scuola dell’obbligo. Pertanto se non riaprono le scuole, non sapendo ad oggi ancora quando finiranno le restrizioni queste scuole sono state stroncate nel momento più importante dell’anno, prima del saggio. Ovviamente si deve analizzare da caso a caso.
  2. Scuole di ballo con maggiore concentrazione di allievi di carattere “ludico ricreativo” balli di gruppo e balli da balera per persone adulte e anziane. Queste persone faranno fatica a ritornare alla riapertura perchè provate da tutta la situazione che li ha costretti a rimanere a casa, e perchè essendo anziane hanno paura di rischiare a tornare subito a scuola di ballo e preferirebbero tornare a settembre.
  3. Le scuole di danze sportive e accademiche con tasso di fidelizzazione molto alto perchè si preparano gare, contest e campionati, con fasce d’età di Ragazzi e adulti (meno vulnerabili al virus), probabilmente questa tipologia di scuole farà meno fatica a ritornare ai corsi in quanto la tipologia di ballerini scalpita per ricominciare, in qualsiasi condizione. La motivazione è maggiore.
  4. Scuole specializzate solo in un singolo settore (per esempio “Caraibico”, oppure “Street”). Le scuole monotematiche, potrebbero essere a maggiore rischio (o meno) dipende ovviamente dal tipo di allievi e di disciplina. La cosa da non sottovalutare è il panico che le persone stanno vivendo e non vi è nessuna garanzia che il virus non sia più in circolazione anche dopo la riapertura.
  5. Scuole generalista che offrono qualsiasi tipo di ballo e disciplina. ovviamente vedranno una riduzione dei ricavi ma dovrebbero poter continuare le attività, per la vastità di offerta.

Oltre a queste tipologie esistono poi altre forme di scuole o associazioni, e ognuna andrebbe analizzata da caso a caso. Analizziamo ora i seguenti punti:

Per iniziare a lavorare a pieno ciclo le scuole dovranno aspettare Ottobre/Novembre 2020 dopo aver riaperto le iscrizioni, ma per rimarginare il debito generato dal coronavirus dovranno passare molti mesi se non anni.

Non vi sono aiuti sui canoni di affitto indipendentemente che tu paghi 250€ al mese o 7000€. Indipendentemente se in locali pubblici o privati.

E’ previsto un indennità una tantum, di 600€ per partite IVA e per Collaboratori sportivi e anche per Co.Co.Co. Questo vale sia per la maestra neofita che guadagnava 140 € al mese perchè aveva 8 allievi e sia per la maestra con 10 classi a settimana che ha 80/90 allievi.

-Inoltre il presidente dell’associazione consumatori, Massimiliano Dona si sta mobilitando per richiedere i rimborsi degli abbonamenti  (annuali, semestrali) di palestre, scuole di ballo, associazioni.

Ecco perchè infoDANZA chiede che venga creato dallo stato un Fondo di aiuti per la Danza (Sportiva e non) che possa aiutare le scuole di danza colpite da questa situazione a riavviarsi studiando caso per caso quali aiuti saranno da intraprendere e adottare in tempi utili per la riapertura di settembre.

Scriveteci e commentate l’articolo con le vostre proposte.

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Leggi anche: Coronavirus: 10 cose da fare subito per la tua scuola di ballo contro la crisi

 

 

 

 

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