La Danza è in quarantena ma non si ferma
"Toglietemi tutto ma non la Danza"

Ognuno di noi in questo momento non vede l’ora di ritornare alla normalità, come tutti i cittadini del mondo, la quarantena ancora in corso sta alimentando cosi il desiderio di ogni ballerino a cui sembra mancare lo spazio e l’aria per poter respirare la sua arte e la sua passione.
In questo difficilissimo momento che stiamo vivendo, dove paure e angosce certo non mancano ci hanno chiesto di compiere un gesto molto difficile per il mondo della Danza: stare fermi.
Scuole di ballo chiuse, gare cancellate e impossibilità di allenarsi, ma i ballerini “esseri speciali” non hanno accettato e non sono stati fermi, ma senza violare nessuna regola, sono riusciti a sdrammatizzare perché la vita assomiglia ad una Danza e volte bisogna imparare a ballare anche contro i nemici e volare alto, come solo l’arte ci insegna a fare, anche in un momento di crisi profonda come quello che stiamo vivendo.
Grandissimi professionisti hanno fatto dirette su Instagram per stare vicini ai fans e ai colleghi hanno fatto lezioni online, ovunque possiamo trovare interviste.
Il mondo della Danza Sportiva non è fermo c’è chi lotta per i diritti di insegnanti di Associazioni, sui maggiori Social Network sono nati moltissimi portali, anche a pagamento, che offrono lezioni di Danze Latino Americane e Danze Standard.
Su Facebook Alberto Pregnolato ha aperto una pagina molto interessante Io non mollo di danzare che propone quasi quotidianamente interviste a ballerini professionisti, giovani campioni e grandi maestri sia del panorama italiano che internazionale.
inoltre sono nate tante iniziative spontane ognuno sui propri canali social, oppure sulle storie, con interviste live, dimostrazioni creazione di gruppi, condivisioni. Tra i tanti segnaliamo il gruppo Io ballo da casa Italia
Tutto questo crea un grande movimento di energia positiva che permette a tutti i ballerini di qualsiasi livello e di qualsiasi federazione di continuare a formarsi e approfondire anche realtà che forse in una vita “normale” non avrebbe avuto il tempo di fare.