Come una lunga e faticosa maratona per trovare spazio nelle sedi in cui si decidono le cose dello sport.
Le donne italiane sono pronte, hanno nelle vene capacità gestionali e lungimiranza ma le poltrone delle scelte sono ancora a loro precluse come del resto avviene nella società.
Anche Valentina Vezzali, fiorettista infinita e ora sottosegretaria allo Sport, riconosce la lunga marcia da fare: «Il percorso che, ancora oggi, le donne devono compiere per superare stereotipi, ruoli culturali e sociali per essere protagoniste è piuttosto tortuoso, perché la parità di opportunità è ancora lontana dall’essere realizzata».
Chi, da quando aveva 12 anni, ha sempre fatto un passo in più ogni giorno è Laura Lunetta, presidente della Federazione danza sportiva, eletta a fine gennaio: insieme ad Antonella Granata (squash) sono le uniche due donne leader nelle 45 federazioni riconosciute dal Coni. «Ho iniziato da ragazzina – spiega la presidente Lunetta – vivendo tutti i ruoli del percorso: sono stata atleta, insegnante, giudice e poi dirigente.
Grazie alle scelte fatte dal Consiglio nazionale del Coni nel 2018 e 2020 volte all’introduzione della quota del 30% di rappresentanza di genere diverso all’interno dei Consigli federali.
La signora Lunetta è stata eletta con quasi il 99% dei voti. Ha un curriculum studi unico con una laurea in biologia, un PhD in ingegneria ed un master in gestione delle organizzazioni sportive.